Se volessimo definire i Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA)potremmo dire che si tratta di specifiche difficoltà di lettura, scrittura e processamento matematico che insorgono in età scolare e che tali abilità non possono essere svolte in modo corretto e fluente a causa di una difficoltà di automatizzazione dei processi di letto-scrittura e calcolo.
Ma sapere questo ci permette di capire cosa significa avere un DSA per aiutare lo studente davvero?
Ti proponiamo di metterti nei panni di una persona dislessica e fare questa semplice prova:
Coglieresti il significato di questo brano?
Saresti in grado di comprenderlo a un primo sguardo con la stessa facilità dei tuoi compagni di classe? Dopo quanti tentativi ti arrenderesti, archiviando la lettura come qualcosa che non fa per te?
Per capire meglio cosa accade a una persona con DSA ti propongo di leggere la storia di Paul:
Paul Madaule era un giovane studente dislessico convinto di valere davvero poco, fino a quando non ha incontrato Alfred Tomatis e l’Audiopsicofonologia.
Da quel primo incontro e dopo diversi cicli di stimolazione neurosensoriale la vita di Paul ha preso una piega completamente differente: ha completato gli studi, è diventato uno psicologo ed ha affiancato il dr. Tomatis per una quarantina d’anni, ha istituito e tutt’oggi dirige il Listening Centre di Toronto, realtà specializzata nel campo dei disturbi dell’apprendimento.
Paul Madaule racconta la sua esperienza in un articolo che descrive il “mondo dislessificato”, ovvero come una persona dislessica vede il mondo:
Norman Doidge, prestigioso psichiatra e divulgatore scientifico, nel suo bestseller “Il cervello infinito” si riferisce a “Il mondo dislessificato” di Paul Madaule, scritto quando Paul aveva solo 28 anni, come a “uno dei più interessanti articoli di argomento clinico che abbia mai letto, un capolavoro di valore clinico purtroppo sottovalutato”.
Crediamo fermamente che l’apprendimento vada oltre l’addestramento didattico misurato con parametri performativi: è un processo molto complesso che vede le potenzialità della persona definirsi progressivamente ed è legato alla capacità di adattamento all’ambiente che lo può sostenere o inibire.
È noto che i DSA vengano diagnosticati quando i risultati ottenuti dallo studente in test standardizzati, somministrati individualmente, su lettura, calcolo o espressione scritta, risultano significativamente al di sotto di quanto previsto in base all’età, all’istruzione e al livello di intelligenza.
Il metodo Vibra considera lo studente con DSA come una persona che deve liberare delle energie per esprimere il suo massimo potenziale affinchè possa sorgere in lui il desiderio di comunicare e la volontà di farlo.
La stimolazione neurosensoriale consiste nel far lavorare i muscoli dell’orecchio al fine di correggere le distorsioni della postura d’ascolto. Questa stimolazione viene ottenuta con l’aiuto di musica che passa attraverso un apparecchio elettronico chiamato orecchio elettronico, che filtra le frequenze in modo tale che le orecchie si trovino alternativamente in una condizione di “riposo” o di “lavoro”.
È una vera ginnastica per l’orecchio che si mette all’opera e che dunque impara ad ascoltare.
I supporti sonori utilizzati sono la musica di Mozart e i canti gregoriani scelti per il loro effetto dinamizzante e rilassante.
Nel corso del trattamento può essere utilizzata anche la registrazione della voce materna.
La programmazione delle sedute è personalizzata e continuamente monitorata.
L’orecchio elettronico stimola l’orecchio e il cervello a ripristinare un ambiente favorevole all’ascolto: fa emergere la motivazione all’apprendimento, corregge l’espressione orale, migliora la capacità di trovare le parole giuste, il controllo della prosodia e l’intonazione. Interviene sulla postura, sul livello di energia vitale, migliorando le performances di memoria e logica. Il rapporto con se stessi e gli altri ne risulta inevitabilmente arricchito.
Traumi e paure primitive fissate in alcune aree cerebrali possono bloccare la capacità di ascolto originale, ostacolando risorse e uno sviluppo armonico ed equilibrato della personalità.
Con le sedute di ascolto è possibile bypassare le zone compromesse facendo arrivare alla coscienza suoni carichi di energia ma emotivamente neutri, che ripristinano la capacità di ascolto rimettendo in moto le potenzialità di recupero della persona.
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